martedì 8 dicembre 2009

VENERDI’ 14 AGOSTO - KIPARISSI/CALA AK. VATHI AVLAKI/ CALA CALA..BRONE/MONEMVASSIA (25 MG SW)




Sveglia 9.30, Mister Egeo è sparito a camminare dietro la chiesa (speriamo che qualcuno gli faccia la doccia con un po’ di acqua santa) ed è rimasto in barca il suo povero e paziente marinaio. Andiamo a visitare il paesino di Kiparissi, barca all’inglese sul molo dell’aliscafo. Ci incuriosisce un bellissimo bar vista mare con sedie, colonne, imposte, tavoli, divani, tutto turchese Grecia! Di quel turchese che si vede nelle cupole delle chiesette delle cartoline! Entriamo, ci sono bellissime foto della baia di Kiparissi di notte, antica e con il mare in burrasca. Anche l’interno del bar è molto particolare, con specchi e lampade etniche, un muro volutamente scrostato sempre con i toni dell’azzurro e una splendida aria di ozio, serenità, silenzio…una sola ragazza ci accoglie, le facciamo capire che vogliamo mangiare con la lingua più internazionale del mondo..le mani!! Ottima colazione con yoghurt greco con frutta fresca noci e miele, più…fresh orange juice! Facciamo un po’ di spesina nel market del paese, un po’ caro e sguarnito, ma l’unico che c’è! Compriamo un qualcosa che assomiglia ad una lattuga ma poi scopriamo che si mangia cotta e non cruda! Il signore del market è molto gentile e ci porta l’acqua in barca con il suo potente mezzo…uno scooter di 20 anni sul quale si trasforma in Valentino Rossi e in una curva…traack...perde una cassa di acqua..niente paura, riprende la corsa, tutto ok.
Bagnetto veloce nella splendida spiaggia di fronte a questo delizioso paesino e via, molliamo gli ormeggi! Andiamo verso SE alla caletta AK. Vathi Avlaki (36°51’511N 23°02'628E). La baia è molto tranquilla, sempre circondata da altissime montagne verdi…sembra un lago alle pendici delle dolomiti! Solo un’altra barca alla ruota. Decidiamo di fare una prova con le cime a terra vista la tranquillità del vento e del mare, ottimo campo di prova per due principianti come gold zavorra e I mozza…e infatti…come volevasi dimostrare. Gironzolano senza sosta davanti a mille scogli appuntiti, tutti ottimi per dare le cime a terra.. dopo 20 minuti individuato finalmente “lo scoglio perfetto” decidono di mettere la cima, ahi ahi, gli scogli sono appuntiti...la I mozza scende con i piedi tra le alghe….bla che schifo, che paura…pure con le scarpe. Gassa fallita per la I mozza, la fa bene gold zavorra, ma tornando indietro si aggrovigliano nella cima di 50 metri, alla fine li va a prendere capitan albi…voto 0… tra l’altro le cime a terra non servivano, era solo un banco di prova, se ci fosse stato vento e davvero bisogno delle cime, con questa velocità a darla la barca sarebbe nel frattempo affondata. Voto 10 alla II mozza promossa ancorista.
Facciamo il bagno e con enorme stupore ci accorgiamo che non solo sembra di essere in montagna ma anche l’acqua ha la temperatura di una sorgente di montagna! Impatto difficile ma poi grande idillio del sistema circolatorio. La spiaggia è di sassi tondi e piccoli, perfettamente levigati dal mare, quasi comodi. Torniamo in barca e prepariamo la nostra bella e sana insalata e ci fermiamo a mangiare a Cala…brone, beh la chiamiamo noi visto che un nome non ce l’ha! (36°48'484 N 23°04'980 E). Ci sono 20-25 metri di fondale ed è esposta a E e S.
Dopo pranzo andiamo alla scoperta di un’insenatura incredibile dove l’acqua è turchese e sempre freddissima. Tornati in barca proseguiamo per Monemvassia.
Arrivati in prossimità della baia lo stupore è grande quando scorgiamo dietro l’isola (collegata alla terra ferma con un ponte) la città rocca o città nascosta….
Ormeggiamo in banchina a sinistra della baia, dove c’è meno risacca. La leggendaria ed inespugnabile città bizantina resta ancora nascosta alla vista, almeno finché non si percorre a piedi la strada che costeggia la rocca dal suo lato meridionale. Dopo una curva a picco sul mare spunta una possente cinta muraria in cui si apre una porta. Da lì si penetra nella città bassa, il Kastro prima bizantino e poi veneziano, da cui poi un ardito sentiero porta alle rovine della città alta e al castello che domina l’altopiano della “Gibilterra Greca”.
Ceniamo in una taverna sul mare al bordo della baia.
Andiamo a nanna che domani dobbiamo fare i piccoli cercatori di tesori nascosti nella città antica! E se scoprissimo...un vascello fantasma spiaggiato sulla rocca?!?

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