domenica 13 dicembre 2009

MARTEDI' 11 AGOSTO SERIFOS-HYDRA (60 MG WNW)



Eolo deve essere più arrabbiato del solito e forse è un po’ che non sbuffa, tossisce, starnutisce…abbiamo passato una notte un po’ tesa, o meglio con vento molto teso…tra i 30 e 40 nodi, non ha mai cessato di soffiare, di infrangere le onde sul molo, di tirare la nostra ancora e soprattutto di far venire la tremarella alle nostre porte...teribbbile! Alcuni pazzi graziati dal cielo sono arrivati ad ormeggiare durante la notte e tra qualche urlo tra poppa e prua ci siamo svegliati anche noi convinti che qualche ancora di qualche barca vicino avesse arato e di trovarci qualche ospite inatteso nella nostra cabina di prua. Va beh è andata come è andata, sveglia alle 7, meglio partire di buon’ora...la verità è che speravamo di trovare un po’ meno vento di mattina presto…
Ora la nostra fighissima II ancora di sicurezza si trasforma in un problemino che è quello di tirare su a mano 20 metri di catena! No problem, fa tutto capitan Albi..vorrei vedere, è l’unico uomo della ciurma!!
Direzione Peloponneso…alla ricerca della tranquillità. E’ la prima volta che mi sento dire..”andiamo alla ricerca del non vento!”. Ci basta uscire dall’isola di Serifos per avere almeno 10 nodi in meno! Ci prepariamo subito con la randa, se fuori il mare è grosso poi non riusciremmo a regolare le vele. Comunque ricordatevi, spesso Livadi può rivelarsi un riparo non sicuro per i venti provenienti da Nord…
Doppiato il capo dell’isola in direzione NW il mare è un po’ mosso, ma il vento è finalmente sceso tra “banalissimi” 20 e 25 nodi. L’andatura è perfetta, un bel traverso con il mare non troppo ondoso che ci regala la fantastica velocità di 7,5 nodi. Il vento rimane costante e il mare pure, il tutto ci dà un po’ di conforto visto i preliminari. Il mare è sempre più calmo man mano procediamo verso NW e il vento…è finito!!...ma dai cosa dici?!?..ci sono 15-18 nodi è che dopo 72 ore di soffio incessante a 30 nodi ci sembra nulla. Con grande orgoglio la I mozza viene promossa a Paul Cayard del polesine e timona con discreta tecnica per 90 minuti! Ad un certo punto un urlo, che non era il preludio per una straorza ma l’avvistamento di un magnifico delfino che si tuffava con elegante stile in un’onda proprio a dritta della nostra prua. Wow che spettacolo della natura!! Oh adesso il vento è veramente finito…10 nodi..In circa 6 ore raggiungiamo il capo dell’isola di Hydra, di fronte al Peloponneso. Sembra un altro mondo, le barche veleggiano come nei disegni dei bambini senza tormentina, il mare ha un moto ondoso normale, il cielo è turchese, senza quella patina di sale dovuta agli spruzzi del mare impazzito delle Cicladi che confonde i colori e li rende meno nitidi.
Ci fermiamo a fare il bagno nelle acque calme, quasi calde e trasparenti tra la costa del Peloponneso e lo scoglio di Soupia, di fronte ad Hydra. Ma oggi mi sento come S. Francesco…una tartaruga vicino alla barca alza più volte il capino alla ricerca di cibo o forse dei suoi simili.
Andiamo al porto di Hydra, esattamente qui di fronte, dista c.ca 4 miglia...presto è molto piccolo, si dice che d’estate si arrivi addirittura a trovare posto in terza fila..beh noi facciamo di meglio, ci mettiamo in quarta fila. Uno degli ultimi posti liberi! Che spettacolo, ma questa è la vera Portofino del Peloponneso! Hydra è considerata il vero gioiello del Golfo di Saronico. Sembra che qui come a Portofino, abbiano casa celebrità e personaggi importanti nascoste tra i graziosi edifici affastellati sul pendio che domina il porto. Sull’isola è vietata la circolazione di tutti i veicoli a motore il che la rende rilassante, tranquilla e vacanziera al punto giusto. La sfarzosità delle costruzioni risale al ricco passato di Hydra come base di costruzioni marittime e dove appunto ricchi mercanti decisero di prendere dimora.
Nel porto non importa dare ancora bene, anzi è quasi impossibile. Tutte le barche vicine vi daranno una mano per fissarsi a loro con delle cime. Questa curiosa dama di barche sarà anche la vostra passerella per scendere al molo…attenzione a non cadere tra una cima e l’altra o in qualche oblò lasciato aperto!
Cena in una fantastica taverna in una salita all’estremità sinistra del paese, la taverna Gitoniko/Manolis e Christina. Fantastico ambiente a conduzione familiare, bellissima terrazza immersa nel verde e soprattutto ottima cucina! Ottimo lo stuffed leale...foglie di vite con ripieno di carne piccante. Spesa c.ca 25 euro a testa con ottimo vino bianco greco. Non abbiamo voglia di fare la staffetta tra le draglie delle barca e paghiamo un taxi boat 10 euro per riportarci alla nostra barca…distanza percorsa: 20 metri.
Saliamo in barca, l’allegra combriccola di fianco a noi suona chitarra e un cassa di birra vuota come bongo. Io scrivo il mio diario a lume di candela alla citronella…sempre meglio del cero rosso da cimitero che capitan Albi mi ha impedito di comprare al supermercato.
Notte tra mille lucine che si specchiano nell’acqua come in un presepe.

Nessun commento:

Posta un commento