martedì 8 dicembre 2009

DOMENICA 16 AGOSTO / ELAFONISSOS/KITHYRA (28 MG)




Sveglia nella meravigliosa acqua cristallina della baia di Elafonissos. C’è un po’ di vento stamattina, ma sulla spiaggia ancora poca gente, come se la sera prima avessero fatto baldoria! Sempre poche le barche alla fonda…4…visto che una se n’è andata ed è pure domenica. Andiamo a riva a nuoto per perlustrare la baia dopo quella del nostro ormeggio, collegata con una lunga lingua si sabbia. La presenza degli ombrelloni in stile caraibico non turba più di tanto e l’acqua con la luce del mattino assume ancora di più colori intensi e meravigliosi, sfumature dal blu turchese all’azzurro cristallino, sembra quasi una spiaggia caraibica! Facciamo un’ascesa alla collinetta che domina le dune sabbiose della baia, dalla quale è possibile vedere i tre mari..Ionio, Egeo e Mar di Creta. Torniamo in barca e salpiamo alla volta dell’isola di Kithyra di fronte al Peloponneso, ma che in realtà è l’ultima delle isole ioniche. Percorriamo 28 mg in direzione sud, soffia un vento teso da NE, c.ca 20 nodi. Partiamo con il vento in poppa, ma poi gira, gira, gira, fino ad offrirci una bella bolina. E sorpresa delle sorprese a timonare con successo e non curante del mare parecchio ondoso c’è gold zavorra che si merita ormai un posto nelle sfere più alte dell’organico della crew AMORETERA.
Giungiamo in prossimità di un relitto di fronte al paese di Diakofti. Era una nave commerciale davvero grande, si può vedere tutta la sua prua abbarbicata sul grande scoglio…chissà com’è finita lì su!
Questa zona è una trafficatissima autostrada del mare, dove grossi mercantili spostano le merci da E a W dell’Egeo e dello Ionio.
Passiamo il capo Est dell’isola di Kithyra e puntiamo verso una cala appena prima del porto di Kapsali per mangiare. Il vento è finito, ma il mare è ancora agitato. Pranzetto veloce e verso le 18 arriviamo nel porto di Kapsali dove troviamo posto senza troppe difficoltà…o meglio con una grande fortuna, visto che se avessimo scelto tutti i posti liberi vicini alla fine della banchina la capitaneria di porto ci avrebbe fatto smammare, come ha fatto con tutti quelli ormeggiati alla nostra sinistra. Fate attenzione perché non è segnalato che in banchina ci sia un posto riservato alla capitaneria di porto e nemmeno abbiamo capito se è consuetudine o se è stata una situazione di emergenza/particolare.
Kapsali è molto carina, superba è la Chora arroccata sulla montagna, il golfo diviso in due bracci, la trafila di baretti lungo la banchina, l’interno che alterna verdi gole e rupi maestose, la rocca veneziana, spiagge ai piedi di alte pareti.
Entusiasti vediamo gente partire con asciugamani e bagnoschiuma verso delle presunte docce pubbliche e li seguiamo già folgorati all’idea di poter fare una doccia di mezz’ora…e..grande delusione…al posto di rosoni di docce con cascate d’acqua ci troviamo di fronte ad una tristissima canna di gomma che non serve più nemmeno ad abbeverare il più sfigato dei giardini! Va beh, bella doccina in barca e le 2 mozze si agghindano con sandalino di swarovsky, vero pezzo cool del Peloponneso.
Facciamo un giro per i ristorantini affacciati sul porto e scegliamo l’ultimo in fondo, immerso nel verde, Taverna Hydra Giorgio. Ottima cucina, sublimi le bruschette alla greca e la crema di melanzane per la modica cifra di 23 euro a persona. Dopo la cena veniamo presi da un’irrefrenabile voglia di movida e cerchiamo un taxi per la Chora, ma non solo non lo troviamo, ma veniamo informati del fatto che la movida della Chora è pari a quella di una casa di riposo dopo le 22…Meglio, pure noi siamo da casa di riposo e torniamo in barca. Domami mission impossible 2…trovare una macchina per perlustrare l’isola!

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