domenica 13 dicembre 2009

LUNEDI' 10 AGOSTO - KYTHNOS-SERIFOS (25 MG SE)



Sveglia fortunatamente non di buon’ora. Ci accorgiamo che il vento non ci ha mai mollati e cominciamo un po’ a temere per la nostra uscita dal porto di Merihas, ma soprattutto…di tirare su qualche altra ancora dato che nell’ormeggio in posti piccoli e ventosi è abbastanza frequente. Prima ci ritempriamo un po’ con un’ottima colazione in uno dei bar affacciati sul porto. Figo! Ottimo succo d’arancia freschissimo, croissant alla nutella e yoghurt greco con frutta fresca.
Ehi ehi, molte barche sono uscite, corriamo a mollare gli ormeggi prima che qualcuno arrivi e butti la sua ancora sopra la nostra. Ah per la cronaca e descrivere la vita di paese...si incontrano spesso delle vecchiettine basse con capelli bianchi tutte vestite di nero, tipo quelle che si vedono nelle cartoline greche! Per chi non lo sapesse non si vestono total black per questione di stile, ma per questione di rispetto nei confronti dei loro defunti mariti e per essere quindi consone alla loro vedovanza. Tale abitudine è quasi ormai totalmente persa al nord Italia..dove le vedove vanno in giro vestite di rosso nella speranza di risistemarsi e magari seppellire l’ennesimo marito…mentre rimane rispettata in qualche paese del Sud.
Via, mollo degli ormeggi con l’aiuto del signore cattivo greco, ci sono molte raffiche di vento ed ovviamente tutto il porto che guarda che fino ha fatto la nostra ancora visto che precedenti diportisti avevano ancore incastrate con altre e..come volevasi dimostrare...idem! Ila la I mozza corre al timone e lascia spazio all’ancora a Capitan Albi che con un curioso uncino e cimetta riesce a mollare l’ancora maltolta di un ferro da stiro. Bene, si va tra venti e mari alla volta dell’isola di Serifos, 25 mg a Sud. Navigazione abbastanza tranquilla con onde e vento in poppa. Apriamo solo il fiocco visto l’intensità del vento (20 nodi con raffiche di 30) e la difficoltà in 2 di gestire anche la randa (soprattutto per la prima mozza). Arriviamo in prossimità dell’isola di Serifos dove il vento rinforza in maniera decisa con raffiche di 40 nodi. Rientriamo il fiocco! Incredibile, la barca sbanda anche senza vele, è impossibile fermarsi in qualunque cala per fare il bagno. Arriviamo direttamente all’unico porto di Serifos (Livadi) dopo c.ca 4 ore di navigazione per passare la notte…più che in porto (che ha una banchina al massimo per 10 barche) nella rada del porto, molto ben estesa, con molto spazio, purtroppo molto poco riparata dal vento che entra dalle montagne con raffiche di 30 nodi. Oplà, ancora perfetta e capitan Albi aggiunge un tocco di raffinatezza marinara all’ormeggio creando ed aggiungendo una seconda ancora di sicurezza. Pranziamo ore 17 con riso freddo accuratamente preparato la sera prima.
Adagiata su una collina rocciosa con case bianche costruite a strapiombo sulla baia di Livadi si trova l’immacolata Chora, capoluogo dell’isola, tipico villaggio cicladico con case bianchissime, mulini a vento (si staccherà la pala?!!), chiese ortodosse dalle cupole azzurre e in cima alla collina le rovine di un antico castello veneziano. La Chora presenta agli occhi del visitatore un’immagine stupenda, con le sue case bianche candide arrampicate fino alla cima del Kastro.
Ehi ehi che vento..robe da matti, si può stare solo in casa, ah pardon, sotto coperta!
Aperitivo, musica buddha bar e cena con frittatone alla Bud Spencer…cipolle e patate..
Notte e speriamo che domani Eolo sbuffi un po’ meno.

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