martedì 8 dicembre 2009

SABATO 15 AGOSTO - MONEMVASSIA/ELAFONISSOS (30 MG SW)

Sveglia di buon’ora…alle 9! Colazione veloce e via ad espugnare la città fortificata prima che il caldo espugni noi! Ci sono delle navette che dal centro portano alla rocca, la preferiamo andare a piedi visto che più che andare da poppa a prua ultimamente non abbiamo fatto.
Arriviamo all’entrata della città completamente sudati, assetati, affamati…cavolo, ma si vede che non siamo più abituati a camminare sulla terra..
Appena entrati nella città antica tutto il suo splendore ci riappaga di tanta fatica. Il paese è un intrico di stradine poste in diagonale sul pendio della montagna, un quadrilatero racchiuso da mura che sta vivendo ultimamente un illuminato recupero da parte di nuovo abitanti che ne hanno apprezzato la quiete e la storia. Molti i ristoranti e i bar con splendide viste sull’Egeo e su Capo Maleas. È strano e affascinate camminare su queste pietre così lisce, scivolose, levigate dal tempo, dal vento e dal camminare di chissà quanti uomini, mercanti, nobili veneziani ed oggi turisti e attenti visitatori. Saliamo sull’altopiano ricoperto da sterpaglie e rovine, fino ad arrivare alla chiesa bizantina di Aghya Sofia, una delle più severe della Grecia, con alcuni notevoli affreschi all’interno. La chiesa vista dal mare è anche uno dei più bei punti dell’intera costa. Di fianco alla chiesa si erge un ulivo secolare, che sicuramente avrebbe molte storie da raccontare. Ci facciamo alcune foto anche sui pendii vicino alla chiesa e ci rendiamo conto che era davvero un punto strategico ed inespugnabile visto che nemmeno il più attrezzato e moderno alpinista sarebbe in grado di scalare un terreno così scosceso…comunque anche se fosse tali attrezzature ancora non erano disponibili!
Torniamo verso il centro del paese, abbiamo lasciato capitan Albi e gold zavorra (che ormai è quasi un II capitano) andare in barca a fare gasolio ed acqua..ogni tanto ci godiamo questo nostro essere mozze, donne, gentil sesso, seppur medie…
Rimaniamo abbagliate dal luccichio degli swarovsky che costellano alcuni simpatici sandaletti nella vetrina di un bel negozietto..la II mozza (nota collezionista di scarpe) confessa di aver già puntato i piedi dei fedeli usciti dalla chiesa tutti tempestati di brillantini di indubbia origine…e finalmente ne scopriamo l’origine…è un affare da non perdere!!
Prendiamo dei panini take away per i 2 declassati mozzi in barca…qui comunque ci deve essere poco turismo straniero perché facciamo fatica a trovare persone che parlino inglese, a parte la signora del negozietto dei sandaletti che pur di venderci i suoi articoli si è preparata con un dizionario english Zanichelli in 20 secondi.
Torniamo in barca a piedi tutte sudate per sfamare i nostri uomini, capitani, marinai e invece ci troviamo di fronte ad una scena imbarazzante…i nostri machi da puzzolenti e tatuati marinai si sono trasformati in due colf filippine con la mission impossible di scrostare la barca dal sale e farle cambiare colore da giallo avorio a bianco neve di montagna illuminata dal sole il giorno dopo di un’abbondante nevicata! Saliamo in punta di piedi per non rovinare l’opera...mentre stiamo finendo le ultime cose un’enorme tartaruga, non curante delle mille insidie del porto, ci passa sotto la chiglia…e pensare che la II mozza è appena tornata dalle Maldive e con ben 2 immersioni al giorno non ne ha vista una!!
Partiamo per doppiare il capo del II dito del Peloponneso alla volta di Elafonissos (30 mg SE). Niente vento, mettiamo il gettonatissimo pilota automatico e leggiamo letture più o meno impegnate…Generalmente il vento rinforza in prossimità di Capo Maleas, ma non essendoci per niente vento non ci sono nemmeno rinforzi. Una cosa ci colpisce, in prossimità dei capi si trovano disseminati come funghetti delle casupole bianche dove alcuni monaci passerebbero lunghi periodi di preghiera e di silenzio (non sarà assoluto quando soffia il vento…). Una strada sembra condurli alla civiltà, ma non capiamo come possano sopravvivere a lungo senza acqua e viveri…anche se non ci è dato sapere cosa davvero alimenti animi tanto umili e lontani da ogni abitudine terrestre.
Giungiamo a destinazione, la baia di Elafonissos è davvero uno spettacolo! Acqua cristallina, un fondale di sabbia bianca, poche le barche alla fonda in circa 7-8 metri di fondale e siamo a ferragosto! La baia è circondata da dune di sabbia e da un promontorio che divide la nostra cala da una baia un po’ più grande. La spiaggia a terra è attrezzata con ombrelloni di paglia e meno chic…di stoffa. L’acqua è calda, tranquilla, trasparente ed invitante, facciamo lunghi bagni e passeggiate sulle dune. Torniamo in barca e dopo esserci lavati in mare con il bagnoschiuma marino ci godiamo lo splendido spettacolo del tramontare del sole dietro ad una montagna a ridosso delle dune di sabbia. L’acqua della baia si colora di rosa, ape con campari orange e cafe del mar in sottofondo.
Ceniamo con un fighissimo riso freddo accuratamente preparato dalle due mozze che però non riscuote molto successo dalle 2 colf filippine.
Ehi ma stasera c’è un evento speciale: I mozza e capitan Albi festeggiano il loro 6° anniversario e proprio stasera come allora c’è uno splendido falò sulla spiaggia e loro osservano da lontano i fortunati protagonisti di una serata romantica e speciale, come in un film scorre la pellicola che li ritrae nello stesso magico momento di 6 anni fa…

Nessun commento:

Posta un commento